mercoledì 4 marzo 2009

in fermata

Giro la notte,fra luci interrotte e finestre socchiuse,sembra estate,ma sento freddo dentro l’anima,è piena di punti di sutura la mia,rincorro a stento quell’ultima via,da un lampione calano sogni che di giorno ti volti e li spegni.
Mi racchiudo in un brivido la notte,senza chiedere il permesso alla luce,col silenzio che i miei dubbi ricuce,vado randagio per le mie strade che ormai conosco a memoria fino a perdermi asservito ai sensi,coloro mi guidano nell’oscurità che è più limpida del mio domani..ci guardo dentro e rivedo un passato diverso da come sono..presuntuoso vado avanti scavando a fondo come un minatore,mi manca il respiro sento l’aria pesarmi in volto,ascolto tutti quei consigli che non ho saputo immagazzinare negli anni,riesco a sentire le lacrime di mia madre che scendono precise come un battito cardiaco…il mio,mentre l’affanno e la paura salgono il ticchettare aumenta sale in gola con un sapore amaro..riesco a svegliarmi e mi ritrovo ancora solo fra quattro mura spoglie di speranza che dovranno essere abbattute,l’odore di libertà è più forte delle grida nella mia mente,voglio scappare e ci riesco,solo con io….errare è umano ma ammetterlo è da vinti,ancor più se la tua forza di volontà ha la meglio….un lampione può darti sogni e non solo semplice luce…-P-

Alla fermata

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